Terra di Leuca


Chiamaci +39.3287167974
WhatsApp +39.3286216453
negrolino@libero.it

Paesaggio

Spiagge

Parchi naturali

Luoghi dello Spirito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Luoghi dello Spirito

Un posto di primo piano, fra le tessere che compongono il territorio salentino, spetta ai luoghi della spiritualità. Il territorio del Capo di Leuca e in generale quello salentino, pullula di monasteri e conventi, ma solo pochi sono inseriti in un contesto paesaggistico di arcana silenziosità.

Il luogo di maggiore rilevanza è rappresentato comunque dal santuario mariano di Leuca. Elevato al rango di Basilica minore, il santuario Santa Maria De Finibus Terrae, deve il suo nome “ai confini della terra”, per indicare l’estremo limite dei romani, al di là del quale cominciavano i coloni. L'origine del luogo è legato ad una leggenda, secondo il quale l'apostolo Pietro, percorrendo le strade dell’estremo lembo meridionale della Puglia, trasformò un antico tempio pagano dedicato alla dea Minerva in una chiesa cristiana. Il passaggio del culto pagano al cristianesimo è testimoniato dalla scritta posta all'ingresso del santuario. Nel corso dei secoli, il Santuario è stato distrutto e ricostruito per almeno cinque volte. Solo nel nel 343, Papa Giulio I lo consacrò al culto di Maria Vergine.
Nel 1689 i pirati, durante un'ennesima incursione, portarono via anche la campana e la colonna con la statua della Madonna che si trovava vicino la Chiesa. Tra il 1718 e il 1743, Giovanni Giannelli, vescovo di Alessano, fece fortificare la struttura, dotandola della facciata che oggi si ammira e che nel 2000 è stata adornata con i tre magnifici portoni bronzei, di cui quello centrale è denominato “porta del cielo” ed è dedicato alla Madonna.

Internamente, la Chiesa, a croce latina, presenta un'unica navata, con l' altare maggiore dove vi è collocata l'immagine della Madonna con il Bambino. La bellissima immagine è il risultato di una serie di restauri approntati sull'opera di un discepolo del Tiziano, Giacomo Palma, rifacimento di un’opera di San Luca, aggiunta nel 1500 in seguito ad una delle ricostruzioni dell’edificio e che era rimasta semibruciata durante l'attacco del 1624 ad opera di pirati algerini. Vi sono anche altri sei altari dedicati a San Francesco di Paola, San Giovanni Labre, alla Sacra Famiglia, all' Annunziata, a San Pietro e San Giovanni Nepomuceno. Alla fine della navata c'è un pulpito in pietra con un pannello dove compare lo stemma del vescovo Giannelli e la rappresentazione di una scena del crollo del tempio mentre appariva San Pietro. Il santuario, conserva ancora al suo interno, l'antico altare sul quale venivano fatti sacrifici in onore della dea Minerva.

Una colonna chiamata Croce Pietrina si trova sul viale che conduce alla Basilica tra gli alberi della pineta. Sul piazzale antistante, si possono ammirare la Colonna Mariana risalente al 1694, e la Croce monumentale, in ricordo del pellegrinaggio diocesano dell'inizio Novecento.

La devozione alla Madonna di Leuca risale ai primi secoli della cristianità. Sono stati trovati antichi registri di pellegrinaggi dalla Polonia, dal Belgio e dalla Francia. Anche i cavalieri crociati pregavano in questo luogo prima di imbarcarsi per la Terra santa. Oggi, è uno dei maggiori luoghi di pellegrinaggio dell'Europa mediterranea e nel 2008, ha ricevuto la visita di Papa Benedetto XVI. Secondo una leggenda popolare la visita al santuario è il primo passo per accedere al Paradiso.

Ad Alessano si trova invece il complesso religioso dei Frati Minori Cappuccini, edificato nel 1628. La chiesa, consacrata dal vescovo Giovanni Granafei solo nel 1658, conserva all'interno un pregevole l'altare monumentale in legno, finissimamente intarsiato ed intagliato, realizzato nel XVIII secolo. Di pregio anche la pala, costituita da una grande tela raffigurante Il perdono di Assisi, donata intorno al 1700 dalla duchessa Laura Guarini come si evince dallo stemma della casata riprodotto nella parte inferiore del dipinto. La tela laterale destra è dedicata al profeta Isaia, quella sinistra a Sant’Anna con Maria bambina. Le tre tele sono coeve all'altare e sono attribuibili al pittore alessanese Aniello Letizia. Il convento era un tempo molto conosciuto, poiché disponeva di una ricchissima biblioteca. Ma nel 1884, a causa di una disposizione ministeriale, il comparto bibliotecario fu trasferito nella Biblioteca Piccinno di Maglie. Nell'Ottocento il convento fu soppresso due volte, fino a quando nel 1929, i Frati Capuccini vi si insediarono nuovamente. Attualmente una parte del convento è occupata dai Frati, mentre l'altra ospita la Casa Francescana di spiritualità dedicata a don Tonino Bello.

Alle persone che desiderano fare esperienza di silenzio, di solitudine, di incontro forte con il Signore è aperto il monastero delle Clarisse Capuccine Ss. Trinità situato al di fuori del centro abitato di Alessano. Le Clarisse Cappuccine sono presenti ad Alessano dal 1995 come fondazione del Monastero di Lucca. Seguono la regola di Santa Chiara secondo la riforma cappuccina iniziata da Maria Lorenza Longo nel Monastero di Napoli in cui viene accentuato lo stile povero e penitente e la solitudine per la contemplazione.

Il monastero, posto su una collinetta della serra di Alessano, è stato chiamato dalla Diocesi ad essere luogo di accoglienza e accompagnamento spirituale e, per la sua posizione geografica (è il Monastero situato più ad est d’Italia), luogo di preghiera e d’ incontro con le Chiese Ortodosse.

Si può partecipare alla vita di preghiera nell’atmosfera di una comunità contemplativa. A questo scopo vengono messi a disposizione un ampio spazio aperto retrostante la chiesa, una foresteria con otto posti letto, la possibilità di autogestione con pranzo al sacco o uso della cucina e un ampio salone per le conferenze.

Per chi è in cerca di pura e mistica spiritualità, la chiesa di Santa Maria del Casale rappresenta senza dubbio il luogo più ideale. È situata sul punto più alto della collina che guarda verso la località balneare di Torre San Giovanni in territorio di Ugento, in un tipico paesaggio agreste contornato dalla natura incontaminata.

La chiesa con l'annesso convento, vennero fondati nel 1499 con una bolla di papa Alessandro VI e affidati ai Frati Minori dell’Osservanza. Nel 1594 il complesso passò ai Frati Minori Riformati i quali lo tennero fino al 10 luglio del 1870, momento in cui lo dovettero abbandonare in conseguenza della soppressione risorgimentale, ma un frate custodì tenacemente la chiesa sino al 1900 circa. Il 26 giugno 1976 fu ufficialmente aperta la dimora dei Frati Minori Rinnovati. Il Definitorio Provinciale prima, e in seguito anche l’ordinario diocesano di Ugento Mons. Michele Mincuzzi, diedero il loro consenso, per una forma di vita più impegnata secondo lo spirito della regola francescana, nella solitudine e nella preghiera.

La piccola chiesa ha una facciata in stile neo-romanico, con la porta d'ingresso sormontata da una lapide in pietra, nella quale si possono leggere le parole rivolte ai pellegrini e al viandante solitario invitandolo a meditare sulle vicende della vita. Al di sopra di essa è posto il rosone e la piccola croce in pietra situata sul tetto a spiovente della chiesa.

La stradina antistante la chiesa, fa da corridoio con le quattordici stazioni della Via Crucis immerse fra i cipressi e fra gli altri alberi posti tra una croce di pietra e l’altra. In questo luogo si percepisce in pieno la sacralità degli spazi e durante il periodo pasquale, si celebrano alcune funzioni religiose, come la Via Crucis e il lunedì di Pasquetta immersi nella natura e nella pura spiritualità. Non lontano dal complesso è situata la croce monumentale in ferro che guarda verso il mare, inserita in un blocco rivestito in pietra.

Per finire, nei pressi di Acquarica del Capo sorge la chiesa della Madonna di Pompignano, sul luogo dell'antico casale omonimo, in una zona ricca di resti del periodo antico, messapico e poi romano. L’edificio è dedicato alla Vergine Assunta in Cielo. Un primo nucleo sembra risalire al XVI secolo, ma l’attuale forma risale all’ultimo rimaneggiamento effettuato nel 1701 come riportato dalla lapide che sormonta il portale d’ingresso. La facciata è slanciata e priva di ornamenti. Un piccolo campanile a vela decora il tetto. L’interno, ad unica navata, custodisce un affresco che sormonta l’altare maggiore e che occupa l'intera parete di fondo dell'abside. La raffigurazione presenta una tomba con vari personaggi al di sopra dei quali spicca l'immagine della Madonna Assunta in Cielo. Al momento la chiesa è gestita dal gruppo Fonte d'Acqua Viva.