Terra di Leuca


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Parchi naturali

Il Parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, è dislocato lungo la costa orientale del Capo di Leuca e della Terra d'Otranto. La costa, alta e a picco sul mare, è caratterizzata dalla presenza di cavità legate al fenomeno del carsismo ed all’interazione di sorgenti costiere combinate con l'erosione provocata dal mare. Importanti, sotto l'aspetto storico e archeologico, sono la Grotta dei Cervi, la Grotta Romanelli e la Grotta Zinzulusa, situate nella zona fra Castro e Otranto. Molto conosciute, sono le grotte marine naturali di Leuca, grotte di ponente, di levante e di rada, molte delle quali visitabili attraverso escursioni in barca.

Notevoli, il paesaggio e gli habitat naturali, sia dal punto di vista faunistico, ma soprattutto da quello floristico, data la presenza, nei boschi e fra la macchia mediterranea, di particolari specie di quercia, come la Quercia spinosa e la consorella Quercia di Palestina, il Leccio e soprattutto la Quercia vallonea. Quest'ultima, si può osservare nel Boschetto di Tricase, l'unico bosco d'Italia a custodire esemplari maestosi e plurisecolari di Quercia vallonea. Un esemplare plurisecolare di questa specie, nota con il nome di Quercia dei Cento Cavalieri, si innalza lungo la strada Tricase-Tricase Porto. La sua chioma occupa una superficie di circa 700 m².

A pochi chilometri, verso il mare, è possibile ammirare il promontorio roccioso della Serra, che dall'abitato di Tricase degrada verso il mare e cinge la località di Marina Serra con il promontorio del Calino. L'area è caratterizzata dalla presenza di diverse specie vegetali, da pinete di Pino d'Aleppo e da formazioni arboree di Leccio, Quercia vallonea e Terebinto. In prossimità del mare, sul costone roccioso a strapiombo, è presente la nota specie endemica del Fiordaliso di Leuca.

Sulla costa occidentale, notevole è l'area protetta del Parco naturale regionale Litorale di Ugento. L'area, dominata dai bacini artificiali, presenta una vegetazione igrofila, caratterizzata da formazioni vegetali di palude, come il Giunco marittimo e la Cannuccia di palude. A questi si accompagnano numerose specie floristiche legate all’acqua fra le quali la Cicuta acquatica, assai velenosa, ma rara, l'Erba vescica, carnivora dai fiori gialli e l'Ibisco di palude. Splendide le fioriture galleggianti della Ninfea comune. La spiaggia è caratterizzata da una serie di cordoni dunali colonizzati da un tipo di vegetazione psammofila (che si adatta alla sabbia). Tra le specie più comuni sono presenti la Rughetta di mare o Ravastrello, lo spinoso Eringio marino dai capolini ametista, il Vilucchio marittimo, dalle campanule rosate, con bande bianche all'interno, il candido Giglio di mare dal profumato fiore bianco, che si apre tra luglio e settembre. Recentemente è stato rinvenuto nel parco un nuovo ibrido naturale di orchidea spontanea, denominato Ophrys ozantina, da Ozan, l'antico nome messapico di Ugento. Nella zona delle dune fossili, nel tratto di parco attiguo alla marina di Torre San Giovanni, è presente la specie rara del Fiordaliso di Creta, una pianta "psammoalofita" (resistente alla salsedine e capace di vegetare su sabbia pura), sconosciuta in Italia e finora segnalata solo sull'isola di Creta e lungo le coste sabbiose dell'Africa nord-orientale e dell'Asia Minore. Sulle dune più consolidate s’insedia un residuo di macchia caratterizzata dal Ginepro coccolone o Ginepro rosso, e dal Ginepro fenicio, a cui si associano le specie tipiche della vegetazione psammofila come la Fillirea. A ridosso delle dune, si possono osservare anche, pinete di Pino domestico e Pino marittimo.